IL PITTORE


  • Alla mostra di pittura - Acrilico su tela

  • Fishing is easy - Acrilico su tela

  • Passeggiando in città - Acrilico su tela

  • Gremlins - Acrilico su tela

  • Contemplando il caos interiore - Acrilico su tela

  • I quadri di Raul sono un'esplosione di colori, un groviglio di segni con mille occhi, una sfida alla forma e ai limiti fisici dei suoi contenitori.
    Ma soprattutto l'intera opera artistica, poetica, musicale, grafica o pittorica che sia, racconta della felicità di Raul nella condivisione: di come per lui fosse vitale e necessario illuminare la faticosa solitudine del processo creativo con il confronto delle idee, il parere, la collaborazione e la critica costruttiva di quanti gli stavano intorno.

    Nel giugno del 2000, con il patrocinio della associazione Italo-Ellenica "Ionica", presso l'istituto di lingua e cultura francese di Corfù, insieme all'amico greco Theotokis Zervos, Raul ha esposto le proprie opere in una mostra dal titolo: "Ma che razza di fazza". I brani di commento critico che seguono sono tratti dall'introduzione al catalogo curato dalla grafica Simona Sarchi e sono stati redatti da Maurizio Meschia e Eduardo Fiorillo.

    Raul Scacchi è un minatore del caos. In tempi di pittura minimalista, lui esaspera il particolare con la pazienza di un ammanuense, lo annulla moltiplicandolo in ossessionanti serialità, non senza una dose di sana ironia.

    La netta derivazione surrealista del suo lavoro ritrova però nel suo filtro un'originale lettura, in un'ansia di sistemazione filatelica al punto che il magma delle composizioni (frammenti di città futuribili o estinte, bestiari fantastici ma non troppo, rottami d'esistenze disabitate) si rende con quiete orientale, in un'armonia di toni e in un equilibrio formale e assolutamente rigoroso.

    E' incredibile come in questo autore stralunato e autodidatta sembra essersi sedimentata la lezione di maestri antichi e contemporanei soprattutto nella tecnica, nella pazienza compositiva e nella padronanza dei materiali.

    Maurizio Meschia

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  • Sul fondo del mare - Acrilico su tela

  • Il riposo del guerriero - Acrilico su tela

  • Condominio - Acrilico su tela

  • La guerra - Acrilico su tela

  • Senza titolo - Acrilico su tela

  • "... E' pensare che c'è chi, invece, vivendo in una città del mondo, una città culturalmentee di occasioni immensa come Milano, ha pensato di scapparsene proprio a Corfù pur soffrendo il mal di mare, il mal d'aria e in aggiunta il mal d'assurdo.

    Dico a lei signor Raul, che razza di nome anche lei. Che si aggira con fare indifferente dando una sbirciata ai quadri di tanto in tanto. Ma le ha dipinte lei queste tele, sono opera sua, ricorda? E allora, cosa ha da guardare?

    Cosa intende con... ci ho lasciato dentro qualcosa... cioè stavo cercando qualcosa in fondo... voglio dire alla fine... ma non c'è mai una fine.


    Ho capito, sta parlando dell'anima, lei vuol dire che in fondo al labirinto delle sue tele sta cercando l'anima. La sua anima, o l'anima del mondo, che poi è lo stesso: è ben per questo che può esistere l'arte. Così come in fondo all'anima lei ha scavato le forme e i colori di modo che noi tutti ora li vediamo. Perchè lei è un artista vero, è inutile che si schermisca, uno che dipinge con l'anima..."

    Eduardo Fiorillo


    (brano di commento tratto dal catalogo dalla mostra del 2000 a Corfù, "Ma che razza di Fazza")

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  • Il messaggio della testa di cavallo - Tecnica mista

  • Senza titolo - Tecnica mista

  • Senza titolo - Tecnica mista

  • Senza titolo - Tecnica mista

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    Gioia e Raul

    Nell'ottobre del 2003 ebbe luogo un'altra esposizione di pittura nel ridotto della pinacoteca civica di Corfù, l'ART CAFE'. L'evento suscitò grande interesse e la mostra, a cui parteciparono con proprie opere Theotokis Zervos e la fotografa e grafica italiana Simona Sarchi, accolse un grande numero di visitatori.

    I lavori presentati da Raul in quell'occasione portano il segno del progredire della sua ricerca espressiva che questa volta esplora la frontiera della contaminazione tra Arte e Tecnica (Thekni e Theknikì = arte e tecnica in greco, era infatti il titolo della mostra).


    Elaborando al computer frammenti di immagini tratte da sue opere precedenti, Raul ne ha ingrandito dei particolari che poi ha stampato su canvas, una speciale carta telata che gli ha consentito di lavorarci sopra a mano; a questo punto ha fatto uso di matite colorate, pastelli, pennarelli e pennelli, insomma un mix di strumenti che creavano di fatto nuove forme e nuovi effetti cromatici.

    I brani che seguono sono tratti rispettivamente dall'introduzione all'esposizione e dalla presentazione critica delle opere di Raul e sono stati redatti da Gioia Maestro e Sandra Maestro.

    THEKNI e THEKINKI', Arte eTecnica (dettagli e trasformazioni)

    Nella prefazione del più famoso dei suoi scritti sull'arte, "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica", Walter Benjamin negli anni '40 del secolo scorso, si interrogava sul ruolo che all'Arte sarebbe stato riservato in un'epoca in cui la tecnica consentiva agevolmente di riprodurre e moltiplicare all'infinito l'opera dell'artista. Le nuove prospettive aperte dal cinema e dalla fotografia avevano, naturalmente, un partito degli entusiasti, tra cui il poeta Paul Valery, citato dallo stesso Benjamin che in questo modo si era pronunciato in uno scritto del 1936: "...in tutte le arti c'è una componente fisica che non potrà più a lungo essere trattata e considerata come è stato finora e che non potrà non risultare profondamente modificata dallo sviluppo delle moderne conoscenze"

  • "...ci aspettiamo grandi trasformazioni - continuava Valery esaminando i progressi della ricerca nel campo delle immagini degli ultimi vent'anni - che cambieranno non solo i modi delll'arte, ma forse, porteranno sbalorditivi mutamentei fin nel cuore della stessa nozione di cosa possa dirsi davvero Arte..."

    Tale fiducioso ottimismo non permeava però il pensiero di Benjamin se, nel medesimo scritto, a differenza di Valery, così si esprimeva: "...ma anche la più perfetta riproduzione di un'opera d'arte manca di un fondamentale elemento: la presenza dell'opera stessa nel tempo e nello spazio... la presenza dell'originale, condizione indispensabile per la nozione stessa di autenticità".

    Se in campo artistico le macchine aiutino l'uomo o ne danneggino irreparabilmente il potenziale creativo è dunque un tema antico che appassiona e coinvolge oltre agli stessi artisti, critici, mercanti e semplici estimatori.


    L'elusivo sorriso di Marylin Monroe provocatoriamente clonato da Andy Wharol in multipli addirittura ospitati nella stessa icona, parla di una resa incondizionata della "Theknì" a "Theknikì", mentre quaranta anni dopo, alle soglie del nuovo millennio, Laurie Anderson, con l'allestimento dei suoi eventi dagli scenari lunari e trasognati esprime la convinzione che nelle macchine che operano sul piano virtuale, batte il cuore dell'Anthropos solidale, capace di alleviare solitudine e sofferenza (di un carcerato, un anziano, un bambino che vive all'altro capo del mondo, un malato terminale).

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    Quanto agli artisti che oggi espongono all'ART CAFE', è indubbio che con accenti, mezzi e stili comunicativi diversi, si collocano tutti e tre nel solco della tradizione che ha al centro la dialettica tra Theknì e Thelnikì, "Arte dell'artista" e ruolo delle macchine. R. Scacchi propone un "onorevole compromesso": mentre onora la memoria di una mano sapiente, blandisce le potenzialità della macchina chiedendole di riprodurre dei multipli che, a prodotto finito, grazie all'ulteriore intervento della fisicità artigiana, multipli non sono più.

    Al di là della scelta di continuare ad attingere ai paesaggi interiori, è evidente l'intento di raccogliere e rilanciare la sfida sulla nozione di autenticità promossa da Benjamin.


    Gioia Maestro

  • Qui accanto esplifichiamo con le immagini ciò che abbiamo cercato di descrivere con le parole, sul lavoro di Raul per la mostra del 2003.

    Accanto al quadro madre, in questo caso l'acrilico su tela "Condominio", ci sono tre opere geminate da altrettanti particolari che danno vita alle nuove produzioni.

    Rispetto all'originale di partenza, a lavoro finito queste vivono in modo del tutto autonomo.

  • Raul Scacchi, alla sua seconda esposizione è giunto a una nuova tappa della sua ricerca stilistica. Da "Miniatore del caos", pittore surrealista ma ironico del disfacimento urbano e interiore, l'autore approda a un sistema di significati meno idiosincrasico e più intimamente condivisibile con la mente di colui che guarda.

    Nella nuova pittura accanto all'intreccio claustrofobico e cupo di piccoli oggetti bizzarri composti da una mescolanza di animato e inanimato (l'occhio che ti guarda dal contorno deformato di una scatola arrugginita) prende forma una pittura più piana in cui le linee si organizzano attorno a forme più convenzionali (una vecchia casa, uno studio di robivecchi). E in questi frammenti di mondo più organizzato si intuisce un sentimento malinconico e struggente più comunicativo con l'universo intersoggettivo dell'altro.

    Non più solo le angosce e il caos interno reificato nella realtà esterna, ma la realtà esterna deformata e/o trasformata dalle spinte del mondo interno. In ogni caso la pittura di Raul Scacchi continua a caratterizzarsi prima di tutto per l'originalità del suo stile, per il rigore e l'equilibrio della sua espressione formale, per lo spessore e la padronanza che si intuisce nell'uso della tecnica. Questo autore "stralunato e autodidatta" può ora legittimamente cominciare a sentirsi meno artigiano e più pittore.

    Sandra Maestro


    Le esposizioni del 2000 e del 2003 a Corfù raccolgono tappe avanzate della ricerca stilistica di Raul, il quale aveva però alle spalle un'attività pittorica sviluppatasi, ancorchè in modo discontinuo, nel corso dei trent'anni precedenti. Quella che segue è una selezione dei suoi lavori che acquistano solamente con questo sito pubblica visibilità.
    Ai molti amici e conoscenti che, frequentando la nostra abitazione di Milano, chiedevano come mai non si decidesse ad esporrre, Raul di fatto non aveva niente da rispondere. Semplicemente non si sentiva pronto (la maggior parte di queste opere non sono nemmeno firmate!) E' solo con il trasferimento sull'isola e la sollecitazione continua proveniente dal clima artistico in cui ci siamo trovati a vivere che si è concretizzata la molla necessaria.

  • Crocefissione - Olio su tavola

  • Gruppo con Madonna - Olio su tavola

  • Rock band - Olio su tavola

  • Senza titolo - Acrilico su tela

  • Kathreftis (Specchio) - Acrilico su tela

  • Metafisica lunare - Acrilico su tela

  • Ahia - Acrilico su tela

  • La papera di Escher - Olio su tela

  • Melzo 12 - Olio su tavola